Spalletta termica per finestre: l’elemento invisibile che rivoluziona l’efficienza energetica degli edifici

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spalletta termica per finestre
Architettura

Quando si parla di efficienza energetica in edilizia, la mente corre subito a cappotti termici, infissi a taglio termico, vetri basso emissivi. Ma c’è un elemento tanto piccolo quanto cruciale che spesso viene trascurato: la spalletta termica per finestre. Un dettaglio che, se sottovalutato, può vanificare gli sforzi progettuali e impiantistici più avanzati. Ecco perché ogni architetto dovrebbe conoscerla a fondo.

Cos’è una spalletta termica?

La spalletta termica è quell’elemento che rifinisce e isola il lato verticale del foro finestra, ovvero la parte che collega la muratura con l’infisso. Di solito, è quella zona che tocca l’intonaco interno da un lato e il telaio della finestra dall’altro. Sembra poco? In realtà è un punto nevralgico in cui si concentrano ponti termici, condensa e dispersioni se non si interviene con materiali e tecniche adeguate.

Immagina la finestra come una porta d’ingresso tra l’interno e l’esterno: anche se hai una porta blindata, se lasci fessure intorno al telaio, l’aria fredda entra comunque. La spalletta è proprio quella guarnizione invisibile ma essenziale che garantisce tenuta e isolamento.

Perché la spalletta termica è fondamentale per un architetto

Perché ogni dettaglio costruttivo è parte integrante della performance energetica e del comfort abitativo. Le normative, dalla Legge 10 al Superbonus, impongono standard sempre più stringenti. E il foro finestra è uno dei punti più deboli sotto il profilo termico.

Un progetto che non considera correttamente l’isolamento della spalletta rischia:

  • Formazione di muffa e condensa
  • Perdita di punti nella certificazione energetica
  • Reclami da parte del cliente finale
  • Incongruenze nei computi metrici e nella contabilità lavori

Inoltre, progettare correttamente questo dettaglio ti permette di coordinarti meglio con serramentisti, imprese e termotecnici. Parliamo di sinergia tra professionisti, che parte proprio da un linguaggio condiviso.

Materiali utilizzati per la spalletta termica

Nel tempo, si è passati da semplici lastre in cartongesso o legno a soluzioni ad alte prestazioni. Oggi, i materiali più utilizzati sono:

  • Polistirene estruso (XPS): leggero, resistente all’umidità, facile da lavorare. Ottimo compromesso tra prezzo e performance.
  • Pannelli in aerogel: isolanti iper-performanti, perfetti in caso di spessori ridotti o vincoli architettonici.
  • Calcestruzzi alleggeriti con perlite o vermiculite: per progetti dove si cerca una continuità materica con l’involucro.
  • Elementi prefabbricati in EPS rivestito con rete e rasante: sempre più diffusi nei cantieri per la velocità di posa e la standardizzazione delle prestazioni.

L’importante è che il materiale abbia una bassa conducibilità termica (lambda) e sia compatibile con gli altri strati dell’involucro.

Dettagli progettuali e criticità

Progettare una spalletta termica non è solo scegliere un materiale isolante e applicarlo. Richiede attenzione a:

  • Giunzione tra cappotto e spalletta: se il cappotto si ferma sul filo esterno della muratura, la spalletta deve essere un’estensione coerente, altrimenti si crea un ponte termico lineare.
  • Connessione con il controtelaio: il nodo finestra è complesso e spesso prevede una stratigrafia articolata. La spalletta deve aderire perfettamente al controtelaio senza lasciare cavità.
  • Trattamento dell’intonaco interno: la finitura deve essere compatibile con l’isolante per evitare distacchi o fessurazioni.
  • Eventuali vincoli storici o architettonici: nei centri storici o in edifici vincolati, l’intervento sulla spalletta può richiedere soluzioni ad hoc per non alterare l’aspetto esterno.

Esempio pratico: intervento su edificio residenziale in zona climatica E

In un recente intervento di riqualificazione energetica di una palazzina anni ’70 in zona climatica E, l’architetto ha scelto di:

  • Utilizzare pannelli in XPS spessore 3 cm per la spalletta
  • Accoppiarli a un controtelaio coibentato prefabbricato
  • Rifinire il tutto con rasatura armata e pittura traspirante

Il risultato? Miglioramento del 15% del valore di trasmittanza del nodo finestra, eliminazione dei punti di condensa, miglioramento estetico e zero contestazioni in fase di collaudo.

Quanto incide realmente una spalletta termica sui consumi energetici?

Facciamo un esempio semplice: immagina un edificio con 30 finestre, ciascuna con una spalletta non isolata larga 15 cm e alta 1,5 m. Se la spalletta ha una trasmittanza di 3 W/m²K rispetto a un materiale coibentato che ne ha 0,03 W/m²K, hai una differenza di 100 volte nella dispersione termica su ogni singolo metro quadro.

Moltiplica questo per tutte le finestre, per ogni giorno di riscaldamento, per ogni anno. È come lasciare una finestra socchiusa per mesi. Ecco perché questo dettaglio diventa strategico in un progetto energetico serio.

Come presentare la spalletta termica al committente

Molti clienti finali non capiscono immediatamente l’importanza di questo dettaglio. Parlare di ponti termici e valori di trasmittanza spesso confonde. Usa metafore semplici:

  • “È come mettere una coperta sotto la porta d’ingresso quando fuori fa freddo.”
  • “È la cornice invisibile che tiene dentro il calore.”
  • “Se isoli tutto ma dimentichi quel pezzetto, è come tappare tutte le falle di una barca tranne una.”

Mostra foto, sezioni e magari un breve video in cantiere. La comunicazione visiva vale più di mille parole.

Bonus: normativa e detrazioni fiscali

Oggi, una corretta progettazione della spalletta termica può rientrare nelle spese agevolabili per:

  • Ecobonus 50% – 65%
  • Superbonus 90% (se ancora applicabile)
  • Bonus ristrutturazione 50%

Ma attenzione: per accedere ai benefici è necessario documentare l’intervento in relazione alla riduzione dei ponti termici e alla continuità dell’isolamento dell’involucro. Serve sempre un’analisi termica dettagliata e una relazione tecnica a supporto.

Conclusioni

Una spalletta termica ben progettata è come il tassello mancante di un puzzle: invisibile a prima vista, ma essenziale per completare il quadro. Per l’architetto che vuole distinguersi, è il simbolo di una progettazione attenta, precisa, integrata.

Non è solo un pezzo di polistirolo. È un elemento che comunica cura, competenza, responsabilità. E oggi, in un mercato competitivo e normativamente sempre più esigente, sono proprio questi dettagli che fanno la differenza.

Non trascurare mai quello che non si vede. La differenza tra un progetto buono e un progetto eccellente è spesso nascosta dietro l’intonaco di una spalletta.

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